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Come scegliere l’università giusta dopo la maturità

La fine della maturità è un momento che segna un passaggio importante. Dopo mesi di studio, notti passate sui libri e l’ansia dell’esame, si apre davanti un orizzonte nuovo. Libertà, sì, ma anche decisioni che fanno tremare i polsi. Una delle più grandi è proprio questa: quale università scegliere.

Non esiste una formula magica, perché ogni ragazzo e ragazza arriva a quel punto con aspettative, paure e sogni diversi. Alcuni hanno le idee chiarissime sin da piccoli, altri si sentono spaesati e pensano di non avere abbastanza informazioni per decidere. La verità è che entrambe le situazioni sono normali. L’importante non è avere già tutto scritto, ma saper guardare avanti con un po’ di lucidità e ascoltare sé stessi.

Conoscersi meglio per scegliere bene

Prima ancora di aprire i siti delle università, conviene fermarsi e fare un piccolo esercizio di autoascolto. Quali sono le materie che ti hanno appassionato di più durante le superiori? In quali attività ti senti davvero a tuo agio? E quali, invece, ti annoiano o ti stancano facilmente?

Non significa ridurre tutto a “mi piace la matematica, quindi ingegneria” o “amo leggere, quindi lettere”. Significa partire da ciò che ti fa brillare gli occhi. Perché l’università richiede tempo e impegno, e solo se scegli un percorso che senti vicino sarà più facile affrontare gli inevitabili momenti di stanchezza.

Allo stesso tempo, vale la pena riflettere anche sulle tue aspirazioni professionali. Non tutti hanno chiaro quale lavoro vogliono fare, ma immaginare il contesto può aiutare: preferisci un impiego creativo o più tecnico? Ti vedi in un ufficio, in un laboratorio, in un’aula, in viaggio? Sono domande semplici, ma utili per iniziare a restringere il campo.

Informarsi senza farsi travolgere

Una volta capito meglio cosa ti interessa, arriva il momento di raccogliere informazioni. E qui è facile sentirsi sommersi: siti web istituzionali, open day, classifiche, pareri di amici e parenti.

Il consiglio è di selezionare le fonti. I siti ufficiali delle università sono indispensabili per capire i piani di studio, la durata dei corsi, le modalità di accesso. Ma non bastano. Vale la pena partecipare agli open day per respirare l’atmosfera, ascoltare le esperienze degli studenti e capire se ci si sente a proprio agio in quell’ambiente.

Le classifiche possono dare un’indicazione, ma non devono diventare un’ossessione. Un’università considerata “prestigiosa” non è sempre la migliore per tutti: conta molto di più trovare un corso che rispecchi le proprie inclinazioni e che offra opportunità concrete.

Infine, è utile parlare con chi ci è già passato. Amici più grandi, conoscenti, ex studenti: ascoltare i racconti di chi frequenta o ha frequentato un determinato corso restituisce una visione reale, fatta di punti di forza ma anche di difficoltà.

Valutare gli aspetti pratici

Oltre alla passione e alle informazioni, entrano in gioco anche fattori più concreti. La distanza da casa, ad esempio. Studiare in un’altra città può essere un’esperienza entusiasmante di crescita personale, ma comporta anche costi aggiuntivi e maggiore autonomia. Non tutti si sentono pronti subito.

Altri aspetti da valutare sono i servizi offerti dall’università: biblioteche, laboratori, tirocini, opportunità di scambi internazionali. Sono elementi che possono arricchire molto il percorso di studi e fare la differenza nella formazione.

Dare valore al tempo e alle esperienze

Una delle paure più diffuse tra chi deve scegliere è quella di “sbagliare”. Si teme di imboccare la strada sbagliata e di perdere anni preziosi. Ma la verità è che l’università non è un treno che passa una sola volta. Capita a molti di cambiare corso dopo un anno o due, e non è una sconfitta. È un modo per conoscersi meglio.

Anzi, a volte prendersi un anno di pausa per viaggiare, lavorare o fare esperienze di volontariato aiuta a capire meglio cosa si vuole. Non bisogna vedere il tempo solo come una corsa contro l’orologio: crescere richiede anche momenti di riflessione.

Un altro aspetto importante è che l’università non è fatta solo di esami e libri. Sono gli anni in cui si costruiscono amicizie, reti di conoscenze, esperienze extracurricolari. Partecipare ad associazioni, eventi, attività culturali arricchisce tanto quanto lo studio e spesso apre porte inaspettate.

Una scelta che parla di te

Scegliere l’università giusta non significa trovare la strada perfetta, perché la perfezione non esiste. Significa prendere una decisione che in quel momento ti rappresenta, sapendo che potrai aggiustare il percorso lungo la strada.

Non c’è un’unica risposta corretta, e non devi sentirti in competizione con i compagni di classe o con le aspettative degli altri. Questa scelta riguarda te e il modo in cui vuoi costruire il tuo futuro.

Ascoltare i consigli è utile, ma alla fine sei tu a dover sederti in quell’aula, a sostenere quegli esami, a immaginare un domani legato a ciò che stai studiando. E quando la scelta parte da dentro, con un mix di passione, informazione e realismo, diventa più leggera.

In fondo, l’università è un viaggio. Non importa tanto se la direzione sarà identica a quella che immaginavi il primo giorno: ciò che conta è iniziare a camminare, con curiosità e con la voglia di crescere. Ogni passo, anche quelli incerti, contribuirà a portarti dove vuoi davvero arrivare.